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“Avere un sostegno nello studio è stato importante” raccontare Leticia, ragazza che frequenta i corsi di Cestim Verona. “I corsi sono diventati uno spazio per parlare e sentirsi meno soli. I miei insegnanti mi hanno mostrato nuove parole per dare un nome a emozioni e paure che non avevo mai provato prima. Ci siamo confrontati tra compagni, è stato bello”.
E il Cestim da parte sua mai come in questo momento ha percepito la preziosità del proprio intervento. “Dare la dignità a tutti. Di essere liberi di essere quello che si è, tutti. Da una parte offrendo la possibilità di esprimersi, dall’altra fornendo gli strumenti per farlo. L’uso della lingua è anche questo”. Afferma il direttore del Cestim Matteo Danese.
L’insegnamento di una lingua è sempre mediato dal linguaggio del corpo e dalla prossimità, condizioni che la didattica a distanza non consente. Per questo negli ultimi mesi la sfida è stata ancora più ardua. Sia per gli operatori che per i ragazzi che si sono trovati a che fare con difficoltà quali la mancanza della connessione a internet, dei dispositivi tecnologici o di un adeguato supporto da parte della famiglia.
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